Il referendum ungherese prevedeva un quorum e quindi non ci sono effetti legali ma solo eventuali effetti politici se le forze al potere vorranno dare a quel risultato il significato che vorranno.
Forse è il caso di ricordare che il referendum costituzionale italiano non prevede quorum e pertanto avrà comunque effetto.
La legge costituzionale che lo regola è del ’97, non l’ha preparata Renzi, ma oggettivamente favorisce il Sì se il fronte del No non è coeso e molto motivato a votare.
Al di là delle molte buone motivazioni per votare NO, il fronte delle organizzazioni politiche che a parole si sono schierate per il NO è molto eterogeneo e contraddittorio, dall’estrema destra all’estrema sinistra.
Non viaggio molto ma per quel poco che posso annusare in giro e sulla rete la gente è piuttosto indifferente e ritiene che ci siano emergenze sociali più grandi da affrontare. Chi non vota alle politiche o alle amministrative non voterà al referendum, qualche forza politica potrebbe non impegnarsi a livello territoriale: Forza Italia è sfiancata e stanca come il suo leader, Salvini e Meloni e i loro seguaci perché dovrebbero difendere la vecchia costituzione antifascista? Grillo perché dovrebbe rinunciare all’occasione del secolo, il ticket Costituzione + Italicum, due al prezzo di uno, che gli consente di fare l’asso piglia tutto nelle nuove elezioni. Non ce li vedo in piazza a sparare sulla Boschi Renzi.
Ma effettivamente questo referendum dall’esito quasi certo è il Plebiscito per Renzi e per il suo cerchio magico dentro al suo partito. Il referendum è il congresso del PD: se convince il 25% degli aventi diritto al voto e se l’astensione arriva al 60% il Sì arriva al 60% dei votanti e Renzi potrà sbandierarlo come una storica conquista. Ci avvieremo sempre più velocemente verso la dittatura di una minoranza.
Scusate, forse questa mattina mi sono svegliato storto.
Categorie:Legge elettorale, Politica, Referendum costituzionale
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